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Prospettive e futuro dei Phoenix Suns

Prospettive e futuro dei Phoenix Suns

La scorsa stagione non si è di certo conclusa nel migliore dei modi per i Phoenix Suns, che hanno visto sfumare il sogno playoff proprio al photofinish, lasciando di fatto la possibilità ai Memphis Grizzlies e ai Dallas Mavericks di proseguire il loro cammino. La delusione e il rammarico aumentano se si pensa che, con lo stesso record (48-34), nella Eastern Conference avrebbero avuto accesso alla post season con la “testa di serie” numero 3.

Phoenix Suns

Riusciranno quest’anno a fare meglio?

In Arizona se lo augurano un po’ tutti.

Una cosa è certa: la pedina fondamentale, attorno alla quale girerà la squadra ha un nome e un cognome, ovvero Goran Dragic. Il talentino sloveno, premiato con il Most Improved Player Award qualche mese fa, è probabilmente all’apice della sua carriera (28 anni) e vorrà di sicuro accelerare il processo di ricostruzione della franchigia, magari puntando già da quest’anno ad una buona postazione per i playoff, anche se l’elevata competitività della Western Conference e la politica di mercato seguita dalla dirigenza non sembrano essere dalla sua parte.

Si era parlato prima di un possibile arrivo del free agent più chiacchierato della storia, Lebron James, poi di una trade da imbastire per riuscire a giungere all’altro pezzo grosso della calda estate NBA, cioè Kevin Love, il quale sembra sempre più indirizzato verso l’Ohio, dove andrebbe a far compagnia al Prescelto e a Kyrie Irving.

Kevin Love Lebron James

Ma allora, chi è arrivato alla fine?

Isaiah Thomas, via sign and trade. Con tutto il dovuto rispetto per il nuovo acquisto, arrivato da Sacramento, questa non sembra affatto la strada ideale per ottenere buoni, se non ottimi, risultati.

Altra nota dolente: la mancanza di un centro potente e di esperienza.

Okay, c’è Miles Plumlee, il quale l’anno scorso ha dimostrato di poter competere con i migliori in quel ruolo, ma ha bisogno ancora di affinare il suo talento e la sua tecnica. Ci sarebbe anche Emeka Okafor, arrivato nel 2013 da Washington in cambio di Marcin Gortat (lui sì che è pronto!) e di una scelta al draft 2014, ma ancora non si è visto sul parquet e, in ogni caso, le sue condizioni sono da valutare.

Non resta dunque che affidarsi al solito Gerald Green, atleta spaventoso, sperando di riuscire a rifirmare Eric Bledsoe, protagonista di una telenovela che non sembra aver più fine e che potrebbe tornare molto utile alla causa dei Suns, soprattutto se dovesse riuscire a continuare sulla falsa riga mostrata la scorsa annata.                                                                                                                          Good luck Phoenix!

Domenico Fiore