Free Bird! Non servono altre parole per riassumere la vita, gli eccessi, l’immagine di Christopher Claus Andersen, o semplicemente Birdman.

Chris Andersen assorbe lo spirito “free” fin dalla nascita, i genitori Linda e Claus sono due spiriti liberi, il padre però, forse un pò troppo spirito libero. Dopo pochi anni lascia la famiglia e parte in cerca di fortuna, abbandonando Linda con Chris e gli altri due fratelli in una situazione economicamente disastrata. La famiglia viene aiutata dallo zio James che oltre agli aiuti economici compra un canestro da basket che risulterà decisivo per la storia di Chris.

free bird

Condizionato dalla situazione familiare difficile, Andersen ottiene scarsi risultati scolastici, ma sul campo da basket inizia a mostrare quelle potenzialità atletiche che lo contraddistinguono tutt’ora. La grande apertura delle braccia, da lui più volte paragonate ad ali, gli permette di essere dominante sotto canestro. Dopo il passaggio dal college si rende eleggibile al draft del 1999, i GM però non lo prendono in considerazione, e il suo primo contratto da professionista lo raccatta in Cina. Dopo la Cina gira un pò tra Mexico e campionati minori Americani fino al 2001 anno in cui i Denver Nuggets decidono di dargli un’opportunità.

In quel 2001 inizia la storia del personaggio Chris Andersen, il suo look è ancora abbastanza sobrio, pochi tatuaggi, senza barba e capelli rasati. In NBA inizia a farsi notare per le sue doti atletiche, accanto a queste però inizia a farsi conoscere per una vita privata ricca di eccessi. Inizia a sperperare i soldi guadagnati sul parquet in alcool, regali alle diverse compagne (parliamo di borse da 5000 dollari ed auto, mica robe da poco) e soprattutto entra nel tunnel della droga. La stampa si ritrova spesso a parlare di lui, è un personaggio eccentrico, uno di quelli che si ama o si odia. Durante una partita a Los Angeles, si avvicina a Jack Nicholson per proporsi come protagonista nel nuovo film di Batman, se ne parla come di una vicenda divertente, ma forse Birdman era più serio di quanto si pensi.

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Dopo 3 anni a Denver si trasferisce a New Orleans giocando più di 20 minuti a partita con ottimi risultati. I troppi eccessi però alla fine si devono scontare, ed il 25 Gennaio 2006 durante un test anti-doping viene trovato positivo a sostanze proibite e squalificato per 2 anni. La sua carriera sembra finita, il rapporto con la madre crolla definitivamente, Chris sembra arrivato ad un punto di non ritorno.

Ma Birdman ama sorprendere tutti, e dopo una riabilitazione in clinica e 2 anni di allenamenti torna in NBA, forse tecnicamente più forte di prima, sicuramente con una mentalità ed una maturità totalmente diversa. Dichiara:

La squalifica mi ha cambiato la vita

Tornato ai Nuggets si rende protagonista delle sue migliori prestazioni, il suo gioco resta esplosivo, e anno dopo anno anche il suo look diventa tale. Oltre a pettinature discutibili, aumentano i tatuaggi tutti colorati che lo porteranno ad essere una specie di murales umano. La sua mimica dopo ogni stoppata, una specie di battito d’ali, gli consegnerà il soprannome di Birdman; inizia a nascere la Birdman-mania, parrucche a cresta, maglie che rappresentano i suoi tatuaggi, diventa l’idolo dei tifosi.

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Dopo una breve parentesi di 4 anni a New Orleans, nel 2012 lascia Denver e resta senza squadra perchè accusato di pornografia, lui si difende dicendo che sono tutte falsità, ed infatti alla fine viene dichiarato innocente. Nel 2013 Miami gli concede un’altra possibilità, lui la coglie e a 34 anni insieme a James e compagni vince i playoff conquistando il suo primo anello.

Oggi è ancora a Miami a lottare per il secondo anello consecutivo, i rapporti con la madre purtroppo non li ha più recuperati, la sua immagine ormai ha raggiunto l’estremo; Chris ha imparato molto dai suoi errori, è riuscito a crescere ed evitare di fare una brutta fine. Free Bird recita il vistoso tatuaggio sul suo collo, e Chris Andersen ora ha finalmente spiccato il volo.

@FLanza288