La stagione dei Lakers non può certo dirsi positiva, le attese e le aspettative non erano delle migliori nonostante l’ottimismo di Bryant ed infatti LA è penultima ad Ovest con i playoff che sono lontani anni luce. In questi casi quando già si sa che il campionato non sarà esaltante di solito le franchigie NBA provano a far giocare e a valorizzare i rookie o comunque i giovani in squadra pensando giustamente al futuro.
A tal proposito c’erano delle aspettative su Julius Randle, settima scelta dello scorso draft, che avrebbe avuto senza dubbio molti minuti a disposizione nelle previsioni di coach Scott. La sfortuna però ci si è messa di mezzo e la frattura alla tibia che ha subito il prodotto da Kentucky ha terminato anzitempo la sua stagione.
La legge di Murphy – “Se qualcosa può andar male, andrà male” – colpisce sempre ed infatti anche Bryant ha dovuto concludere prematuramente il campionato a causa di una lesione alla cuffia dei rotatori della spalla destra che lo costringerà a ben nove mesi di stop. La squadra cara a Jack Nicholson però vive un momento positivo come dimostrano le ultime tre vittorie contro Boston contro cui non è mai una partita come le altre anche se le due franchigie sono lontani dai fasti che furono, in casa dei Jazz ed allo Staples Center contro i Bucks.
In queste vittorie si sono messi in evidenza giocatori non certo di primo piano come Ellington, Clarkson e Davis, ma è da notare soprattutto il gioco di squadra dei ragazzi di coach Scott. Cinque uomini in doppia cifra contro i Celtics, altrettanti contro Utah e sei contro i Bucks testimoniano la voglia di passarsi la palla e di far prevalere la coralità sull’individualità.
Clarkson ed Ellington giocano in quintetto perché Scott preferisce veder uscire dalla sua panchina Lin e soprattutto Young che possono cambiare ritmo al match e mettere punti sul tabellone. La difesa sembra migliorare infatti sono riusciti a tenere sotto i 100 punti Jazz e Bucks anche se entrambe non sono certo note per essere macchine da punti.
Una rondine non fa primavera e nella fattispecie nemmeno tre, ma la speranza per i tifosi gialloviola è che la squadra possa riaccendere un po’ di entusiasmo continuando in questa mini striscia vincente. Ma attenzione, la predetta legge di Murphy potrebbe colpire di nuovo…La prossima scelta al draft per LA è protetta solo se sarà tra le prime cinque altrimenti andrà non più a Phoenix (per la trade Steve Nash), ma dopo gli scambi dello scorso 19 febbraio, a Philadelphia.
Va bene vincere, ma non è che poi a giugno il General Manager dei Lakers Mitch Kupchak vedrà sfumare sotto gli occhi la possibilità di mettere le mani su un rookie potenzialmente promettente? Questi sono ovviamente discorsi teorici perché sappiamo che le palline che decidono l’ordine di scelta della notte del draft possono rivelare, e spesso ciò accade, sorprese.
Tornando al basket giocato la prossima sfida per Lin e compagni sarà contro gli Oklahoma City Thunder che sono in lotta con Phoenix e New Orleans per l’ultimo posto utile per accedere alla post season.
Okc sarà senza le sue stelle, Durant e Westrbook, che hanno ancora una volta problemi fisici che li hanno costretti a fermarsi diverse volte durante questo campionato altrimenti i Thunder avrebbero ben altra posizione nella pur competitiva Western Conference. Sarà la quarta vittoria consecutiva per i Lakers o prevarrà la voglia di playoff dei ragazzi di coach Brooks?