Ricorre oggi il compleanno di uno dei più grandi talenti che la NBA può vantare: Chris Paul. Molti pensano che il destino non faccia mai le cose per caso, nella pallacanestro poi ancor meno, e questo afroamericano che dal basso dei suoi 183 centimetri domina i giganti della NBA ne è la perfetta dimostrazione.

La sua storia comincia a Lewisville, un paesino di 12000 anime in Carolina del Nord, dove il piccolo e suo fratello CJ giocano a pallacanestro e a football nelle squadre della zona, allenate da papà Charles. La vita di Chris si alterna fra il campo, dove dimostra subito di avere un talento nettamente superiore agli altri, e la pompa di benzina di nonno Nathaniel, dove lavora nel tempo libero.

Per citare Federico Buffa “Chris segue un comandamento non scritto del sud degli Stati Uniti: i più importanti nella tua vita sono tuo nonno e tua nonna se hai il privilegio di averli”.  Chris ha un rapporto particolare con suo nonno, tanto da definirlo il suo migliore amico, e suo primo tifoso visto che in caso di partita di suo nipote la pompa di benzina veniva chiusa due ore prima.

paul

Durante gli anni della High School Chris gioca per West Forsyth, a Clemmson, dove insegna pallacanestro a chiunque calchi il parquet insieme a lui. Durante il suo anno da Senior però suo nonno muore a causa di un arresto cardiaco dopo aver subito una rapina nella sua stazione di servizio. L’unico modo che il ragazzo concepisce per onorare il suo amato nonno e migliore amico è di farlo su un campo di pallacanestro. Così nella successiva partita che gioca segna 61 punti, quando il suo precedente record era di 39, sbagliando volontariamente l’ultimo tiro libero perchè 61 erano gli anni a cui Nathaniel si era spento.

Il resto è storia, viene scelto alla quarta chiamata del draft del 2005 (con le prime tre scelte, Bogut, Marvin e Deron Williams, non esattamente al livello) e per due stagioni consecutive, giocando una pallacanestro inspiegabile guida i suoi Hornets ai playoff, salvo poi rompere i rapporti con New Orleans dopo il licenziamento di Byron Scott, avvenuto senza il consenso della Super Star. Dopo aver praticamente già indossato la maglia dei Los Angles Lakers vede David Stern bloccare la trade, in una vicenda che ancora non è del tutto chiara, e alla fine approda dall’altra parte di LA, dove insieme a Blake Griffin ha il compito di togliere ai Clippers la scomoda definizione di “the others”.

San Antonio Spurs v Los Angeles Clippers - Game Seven

I suoi detrattori sostengono che finché non vincerà un titolo rimarrà semplicemente un buon giocatore con una mentalità da perdente. A questi, il numero 3, ha deciso di rispondere vincendo su una gamba sola la gara-7 del primo turno contro i campioni in carica degli Spurs e dimostrando che l’appellativo di perdente gli sta stretto davvero.

Il futuro di questo straordinario giocatore non è chiaro, perché in una lega così competitiva l’obiettivo di vincere il titolo non è esattamente la cosa più facile del mondo, ma Chris Paul è un predestinato e di predestinato dalla Carolina del Nord ne ricordo uno che giocava con il numero 23. Chissà che l’ormai trentenne con la faccia da bambino non possa calcare le sue orme per raggiungere quel desiderato titolo che zittirebbe anche i più scettici.