Lo sapevi che…
Il 17 febbraio 2014, oltre a festeggiare il 51° compleanno del dio del basket Michael Jordan, è ricorso un anniversario molto curioso per gli amanti delle statistiche. Sono passati infatti ben 20 anni da quando nel 1994, David Robinson soprannominato “The Admiral”, mise a segno l’ultima quadrupla doppia della storia della NBA. Prima di lui, che in carriera ha vestito solo la canotta dei San Antonio Spurs dall’89 al 2003, solo 3 giocatori erano riusciti nell’impresa: Hakeem Olajuwon, Alvin Robertson e Nate Thurmond. Chiaramente risalendo almeno fino al 1974, primo anno con rivelazione delle statistiche di stoppate e palle recuperate, discriminante che quindi tiene fuori dai giochi gente come Wilt Chamberlain, Oscar Robertson e Bill Russell.
Nato a Akron proprio come Lebron James, Nate Thurmond è stato tra i migliori centri degli anni ’60/’70, quando si distinse per la spiccata propensione al rimbalzo con la maglia dei San Francisco Warriors. Chiuse infatti la carriera con una media ai rimbalzi di 15, la quinta di tutti i tempi. Oltre a ciò Thurmond si distinse come eccellente difensore e realizzatore, tanto da superare per 5 anni la soglia dei 20 punti di media. D’altronde parliamo di un giocatore inserito nella lista dei 50 più forti di tutti i tempi.
Quando arrivò a Chicago la sua parabola sembrava però in discesa; la stagione 1973/74 l’aveva chiusa con una media di 13.0 punti e 14.2 rimbalzi, cifre ottime ma in netto calo rispetto ai suoi standard. Inoltre l’infortunio al piede aveva convinto i Warriors a liberarsi di lui dopo 10 anni. L’ironia del destino vuole però che Nate lasci il segno proprio nella prima partita con la sua nuova maglia, quella dei Bulls. Davanti all’allora Chicago Stadium Thurmond piazzò 22 punti, 14 rimbalzi, 13 assist e 12 stoppate, aiutato anche dal fatto che la partita con gli Hawks si chiuse ai supplementari.
Il 19 febbraio del 1985, 11 anni dopo, Larry Bird andò vicinissimo a eguagliare il capolavoro di Thurmond. A Salt Lake City, i suoi Celtics stracciarono gli Utah Jazz per 110-94 e Bird si “fermò” a 30 punti, 12 rimbalzi, 10 assist e 9 palle recuperate. I tempi non sono ancora maturi ma lo saranno un anno esatto più tardi.
Il 18 febbraio 1986 Alvin Robertson, guardia degli Spurs al secondo anno in NBA, stava dominando la classifica delle palle rubate e si avviava a grandi passi verso i titoli di miglior difensore e giocatore più migliorato della stagione. All’Alamo Dome, contro i Phoenix Suns nella vittoria per 120-114, Robertson fu protagonista di una partita fantastica con 20 punti, 10 assist, 11 rimbalzi e 10 recuperi. A differenza di Thurmond, non gli servì un overtime per centrare la quadrupla doppia, inoltre è l’unico finora a non essere un centro e ad aver “usato” i recuperi per completare l’incredibile statistica.
Non si dovette aspettare troppo per trovare un successore: Hakeem Olajuwon, un habitué per quanto riguarda triple doppie. Centrò l’obiettivo il 29 marzo 1990 nella sfida vinta per 120-94 dai suoi Houston Rockets sui Milwaukee Bucks guidati, curiosamente, proprio da Alvin Robertson. 18 punti, 16 rimbalzi, 10 assist ed 11 stoppate consegnarono “The Dream” ai libri di storia.
Siamo così giunti al 17 febbraio 1994, la data della quarta e ultima quadrupla doppia mai fatta registrare nella NBA. Ancora i San Antonio Spurs protagonisti e, giusto il giorno prima dell’8° anniversario dell’impresa di Robertson, David Robinson decide di voler fare anche lui parte del ristretto gruppo che può pregiarsi di un così grande onore.
Nella stagione in cui l’Ammiraglio si giocò il titolo con i Rockets di Olajuwon, quel giorno e quel mese del 1994 i San Antonio Spurs vinsero la sfida con i Pistons 115-96, ma Robinson per centrare la quadrupla doppia dovette vedersela con Dennis Rodman, non certo l’ultimo arrivato sotto le plance. “The Worm” quella serà catturò 22 rimbalzi, rendendo la vita difficile a “The Admiral”, il quale solo sul finire della partita strappò il 10° rimbalzo per andare a completare una serata da 34 punti, 10 assist e 10 stoppate.
Dopo Robinson 20 anni di vuoto. Nel 1996 fu Drexler ad andare vicino alla quadrupla doppia, poi altri tre giocatori hanno sfiorato l’impresa senza però raggiungerla. L’idolo dei Pearl Jam Mookie Blaylock, in un’Atlanta-Philadelphia del 1998 mise 14 punti, 8 rimbalzi, 11 assist e 10 recuperi; Tim Duncan finì quasi sulle orme del suo mentore Robinson nel 2003 firmando, contro i Nets, 21 punti, 20 rimbalzi, 10 assist ed 8 stoppate; in epoca recente, Chris Paul, nel 2009, mise a referto 27 punti, 10 rimbalzi, 15 assist e 7 recuperi contro i Sixers, ultimo a sfiorare la tanto agognata quadrupla doppia.
In definitiva, febbraio sembra essere il mese della quadrupla doppia, chissà chi riuscirà a entrare nei libri della NBA, o meglio delle statistiche…