I New Orleans Pelicans non sembrano conoscere pace, eppure la via della redenzione potrebbe passare attraverso il ritorno di Tyreke Evans, atteso a tornare protagonista nelle prossime partite. Certo, l’infortunio occorso ad Anthony Davis (forte problema contusivo al ginocchio), nella gara contro i Clippers, non sembrava essere una cosa da niente, ma l’allarme è rientrato e “The Brow” ne ha messi ben 36, conditi da 11 rimbalzi, nell’ultima trasferta a Salt Lake City. I Pelicans – tuttavia – hanno bisogno come il pane del prodotto da Memphis e ne attendono ansiosamente il ritorno.
Con un record di 4 vittorie e 13 sconfitte, New Orleans è sempre relegata nelle parti basse della Western Conference, nonostante le ultime cinque partite (3 vittorie e 2 sconfitte) abbiano dimostrato quanto i ragazzi di coach Gentry siano cresciuti: infatti, i “pellicani” hanno battuto per ben due volte la solida Phoenix e persino gli Spurs, ritrovando una chimica di squadra che fino a quattro partite fa sembrava essere sconosciuta.
I ritmi dell’attacco imposti da Gentry sembrano iniziare a penetrare nella testa dei suoi adepti, ma quanto può influire Evans nelle dinamiche di questa squadra? Tyreke è un atleta muscolare che può stare sul tempo della nuova offensiva Pelicans, può adempiere a tutti i ruoli sugli esterni e può essere anche, in alcune situazioni, l’atipico playmaker di cui necessita la squadra della Louisiana. Alvin Gentry, infatti, potrà sfruttare un sistema con tre guardie in campo sfruttando i movimenti off-the-ball di Jrue Holiday e la presenza perimetrale di Eric Gordon. Inoltre, la velocità di Ish Smith dalla panchina potrebbe essere un fattore “X” da sfruttare nei momenti di difficoltà.
Tyreke dovrà reinserirsi in un club che si sta rodando su nuovi sistemi di gioco, non dovrà cadere nella tentazione “primordiale” di portare troppo la palla come nella scorsa stagione e sfruttare le doti da ball-handler per servire la prima opzione offensiva della squadra: un certo Anthony Davis.
Lo scorso anno ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore completo, totalizzando, in 79 partite giocate, 16.6 punti, 6.6 assist e 5.3 assist di media. Insomma, proprio quando sembrava essere tornato ad essere il giocatore impressionante delle prime due stagioni a Sacramento, la sfortuna dell’infortunio.
Tra ginocchia andanti, un day-by-day che ossessiona i tifosi dei Pelicans, la voglia di Tyreke e di Anthony Davis, questa New Orleans non riesce a trovare quello che le serve per sfondare definitivamente in una stagione di troppe attese, che però si sono tramutate in responsi quasi nulli.
Aspettando Tyreke, aspettando la pace. Per riempirsi ancora una volta la testa, di troppe aspettative.
Luca Zambrella