Non solo mare. I Caraibi negli ultimi decenni si sono resi famosi per le bellezze naturali e marine, attraendo milioni di visitatori, ma una delle cose di cui vanno più fieri gli abitanti locali è la paternità di uno dei grandi signori della NBA: Tim Duncan.

Duncan non è semplicemente un campione sul parquet, perchè la sua storia umana va al di là della carriera. Il piccolo Tim vive sin da piccolo nell’atmosfera serena e rilassante di St Croix nelle isole Vergini. Da buon “cruciano” (così si chiamano gli abitanti dell’isola) impara valori come il saper lavorare duramente e l’eccellenza negli studi. Valori che contraddistingueranno tutta la vita di TD.

Lo sport nazionale a St Croix è senza dubbio il nuoto, non a caso entrambe le sorelle maggiori, Cheryl e Tricia, diventano grandi nuotatrici. Anche il piccolo Tim inizia a frequentare la piscina, a cinque anni, ed impara a nuotare molto bene. Dopo anni d’impegno e grazie al sacrificio della madre nell’accompagnarlo, Duncan diventa uno dei migliori. Stabilisce tempi incredibili e la sua sete di competizione fa si che inizi a preparare le Olimpiadi di Barcellona 1992. A scombinare i piani della futura star NBA ci pensa però Hugo.

Hugo, il peggior uragano nella storia del paese, distrugge infatti gran parte dell’isola, compresa la piscina. Duncan non si rassegna e per i primi tempi cerca di rimediare nuotando nell’Oceano, ma le onde e l’assenza di competizioni finiscono per annoiarlo. Inizia così a dedicarsi maggiormente al basket. Il gioco inizialmente non lo appassiona più di tanto e viene più che altro coinvolto dai compagni di scuola. Duncan è un ragazzotto alto e scoordinato, tanto che qualcuno lo prende persino in giro.

Man mano però si innamora di questo sport e mette tutto il suo impegno per migliorarsi. Si allena sempre più ed impara a muoversi con efficacia; il giovane sembra ben avviato e le delusioni post-uragano sembrano ormai acqua passata, ma proprio nel momento in cui tutto sembra procedere al meglio, la vita di Duncan prende un’altra tragica svolta: la madre viene colpita da un cancro al seno.

E’ una mazzata tremenda, Tim accusa il colpo. Decide di iscriversi in psicologia per realizzare il desiderio di suo madre, e successivamente si dedica completamente al basket, abbandonando definitivamente ogni velleità natatoria. Il padre lo appoggia in pieno, studia il gioco e monta un canestro sul lato della casa; Tim inizia a trascorrere le sue giornate sempre piu’ vicino al canestro. Un giorno arrivano in visita la sorella e suo marito. Quest’ultimo, Ricky Lowery, era stato playmaker al College e migliora ulteriore lo stile di Duncan.

Dopo due anni alla George Dunstan’s Episcopal School il suo nome inizia a girare anche in America e viene invitato a partecipare ad un camp nell’Ohio con altri liceali d’America. Non impressiona e non viene notato da nessuno.

Duncan però, come abbiamo visto, non è un tipo che si demoralizza e torna a casa sua dove continua ad allenarsi e a crescere fisicamente in attesa di una seconda occasione. Questa seconda opportunità arriva puntuale due anni dopo quando alcue star Nba si trovavano nelle Isole Vergine con lo scopo di fare promozione alla Lega. Chris King rimase completamente di sasso quando vide un tale Tim Duncan,  tenere testa ad Alonzo Mourning e chiamo’ immediatamente il suo amico Odom, coach dell’Universita’ di Wake Forest.

Tim Duncan Wake Forest

Negli anni a Wake Forest ebbe degli ottimi numeri ed i Warriors gli offrirono un contratto. Si realizzava il sogno di una vita, ma contrariamente a tutti i giovani della sua età, lui rispose che voleva ancora tempo per migliorare i fondamentali e la tecnica. Cosi’ nel 95-96 rimase a Wake Forest, vincendo il titolo. L’anno dopo i Warriors provarono nuovamente a parlare con Tim assicurandogli un posto e quindi un futuro, ma niente da fare perche’ così facendo Duncan non si sarebbe laureato, disattendendo la promessa fatta alla madre prima della sua morte. Torno’ a vincere il trofeo ACC e riscrisse tutti i record dell’Ateneo.

La stagione 1996-97 fu disastrosa per i San Antonio Spurs, che  chiusero con un record vinte-perse fra i peggiori della Nba. Questo li proietto’ automaticamente in alto al Draft Nba, alla prima scelta assoluta, ossia Tim Duncan.

tim duncan 1997

Nella Nba si mette subito in mostra vincendo il premio come rookie dell’anno nella stagione 1997-98 ottenendo 113 preferenze su 116, iniziando la sua storia d’amore con gli Spurs ricca di soddisfazioni.

Vince cinque volte l’anello, due volte è MVP della stagione e 3 delle Nba finals, oltre alle 14 partecipazioni all’All Star Game. E non finisce qui, perchè la carriera di Duncan è ancora da scrivere….

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