CLEVELAND – LeBron James? Sì, sempre, straordinariamente LeBron James. Sono ormai anni che – quando si parla di NBA – c’è di mezzo lo zampino del Re. Nonostante le continue magie di Steph Curry, il padrone della Lega sembra essere sempre il 23 dei Cavaliers, anche se qualcuno non sarà d’accordo.
La scorsa notte per la sua Cleveland è arrivata la terza sconfitta nelle ultime sei partite, all’Air Canada Centre di Toronto, ma LeBron, nonostante tutto, è riuscito a far parlare di sé.
Dopo aver smazzato ben 13 assist nella penultima uscita in casa contro gli Orlando Magic, King James è entrato di diritto nell’élite dei 25 giocatori con più assist nella storia del gioco. Ed è l’unico, assieme a Oscar Robertson, a far parte contemporaneamente sia di questa speciale classifica sia della stessa riguardante i punti. Niente male.
Ma, a proposito di punti, nella partita di Toronto, LeBron si è tolto un altro sfizio: con una schiacciata delle sue, su assist di Kevin Love, è diventato il 18esimo miglior marcatore della storia NBA.
Con 25,298 punti James ha superato Reggie “Killer” Miller in classifica, e adesso punta dritto alla 17esima posizione occupata da Alex English. “Altro tiro, altro giro, altro regalo“, per dirla alla Flavio Tranquillo.
Considerando i numeri assurdi che riesce a mantenere, LeBron alla fine di questa regular season potrebbe addirittura entrare nella top 15 dei marcatori All-Time; infatti, per superare Kevin Garnett, attualmente quindicesimo, dovrebbe mettere insieme meno di 700 punti da qui alla 82esima partita di questa stagione.
Al momento, in queste prime 15 partite, James ha totalizzato circa 380 punti, con più di 25 di media ad allacciata di scarpe; la scorsa stagione ha chiuso la sua regular season con 69 partite disputate su 82 segnando 1743 punti totali.
Dove può arrivare il 23? Giudicate voi. Intanto, “siamo tutti testimoni”.
Niccolò Pascale