Quando nel febbraio del 2015 Isaiah Thomas approdò a Boston direttamente da Phoenix, neanche il più ottimista tra i tifosi biancoverdi avrebbe immaginato che “The Little Guy” lasciasse un’impronta così indelebile sulla franchigia del Massachusetts. Invece in questi due anni mezzo di permanenza Thomas è stato il simbolo di una rinascita velocissima, talmente veloce che il pubblico del TD Garden non ha nemmeno avuto il tempo di rimpiangere i vari Pierce, Garnett, Allen e Rondo, che già si ritrovava catapultato ai playoffs.
Al suo arrivo, i Celtics, pur esprimendo un buon gioco di squadra, annaspavano nei bassi fondi della eastern conference, per palese mancanza di talento. Con I.T. il cambiamento fu radicale. Inizialmente usato come sesto uomo da Brad Stevens, Thomas fu sempre più decisivo, tanto da guadagnarsi il posto in quintetto a spese di una seconda scelta assoluta come Evan Turner. Il record 20-10 con cui i C’s conclusero la stagione significò postseason, un traguardo impreventivabile ad inizio stagione.
Dalla stagione successiva Isaiah diventò a tutti gli effetti la stella della squadra. Brad Stevens lo mise al centro del progetto, nonostante le sue evidenti lacune fisiche. La sua annata fu notevole: 22.3 punti e 6.2 assist di media. Boston raggiunse i playoffs, ma venne sconfitta 4-2 da Atlanta in una serie molto tirata.
L’ultima stagione è quella che lo incorona re, o meglio The King od the Fourth. Unico Celtic a segnare 20 punti in almeno 41 partite consecutive, sesto Celtic a segnare 2000 o più punti in una stagione, maggior numero di triple in una stagione e seconda media punti più alta, dietro solo a Larry Bird. Il tutto sublimato da prestazioni leggendarie ai playoffs. Come dimenticare i 53 punti in gara-2 nella serie contro Washington avvenuta a pochi giorni dalla scomparsa dell’amata sorella?
Ironia vuole che a fermare la corsa dei Celtics (nelle finali di eastern conference) ci pensarono proprio quei Cleveland Cavaliers che adesso saranno la sua nuova casa. L’avventura di I.T. con la canotta verde smeraldo è finita in una notte di fine agosto, quando tutti si aspettavano la continuazione della favola almeno per la prossima stagione. Al suo posto arriverà kyrie Irving, una All-Star, uno dei giocatori più forti al mondo, che all’età di 25 anni ha già tre finali NBA alle spalle.
A Cleveland Thomas non sarà più il Re come lo è stato a Boston, perchè nell’Ohio ne hanno già uno, che un paio di cose per la città ha fatto. Se i Celtics dovessero trionfare nei prossimi anni a venire dietro al loro successo ci sarà anche la firma di questo piccolo grande uomo. Probabilmente non vedremo più Isaiah Thomas ai C’s, anche se come dicono negli Stati Uniti “never say never“; ma quello che ha fatto rimarrà per sempre nel cuore di chi ama questi colori. “Once a Celtic always a Celtics” oggi vale più mai.