I Brooklyn Nets, si quelli del magnate russo, si quelli dei big five (Williams, Johnson, Garnett, Pierce, Lopez), quelli che hanno speso più di tutti, quelli che avrebbero dovuto contrastare il dominio di Miami, e stasera, con la sconfitta a San Antonio, hanno portato il loro record a 10 vinte e ben 22 perse. Sono diventati la vera e propria barzelletta della lega. Analizzando bene la situazione dei Nets si notano ben 4 errori gravi nella costruzione di questa squadra:
1: Affidare la panchina ad un debuttante, anche se questo debuttante si chiama Jason Kidd. In una lega dura come quella della NBA c’è bisogno di esperienza, di mentalità, e nonostante Kidd nella sua fantastica carriera è sempre stato un’allenatore in campo, non vuol dire che ciò lo si possa trasmettere facilmente dalla panchina.
2: Aver puntato tantissimo sul duo Pierce-Garnett, due grandissime stelle, ma probabilmente logore dalle mille battaglie vissute con la casacca dei Boston Celtics. Pierce ci sembra solo il lontano parente del giocatore che veniva soprannominato “THE TRUTH“, il giocatore decisivo nei momenti chiave delle partite quando prendeva in mano la squadra e le vinceva da solo. Garnett sembra aver smarrito completamente la sua esplosività,la sua reattività difensiva (a maggio spegnerà 38 candeline), e onestamente non sembra si sia calato molto nell’avventura newyorkese.
3: Non aver scambiato, quando era possibile Deron Williams. Un pò gli infortuni, i suoi problemi familiari, Williams non sembra più essere quel play che a Salt Lake City dominava, ma dominava per davvero, e dove probabilmente era uno dei 3 migliori play della lega.
4: Completamente sbagliato l’assemblaggio della squadra, con tantissime prime donne, tanti veterani, e pochissimi veri gregari, tanto utili in questa lega per chi vuole avere ambizioni da titolo.
Parlare con senno di poi e sempre molto semplice si sa, ma onestamente più che una cavalcata trionfante, quest’anno i Nets sembrano destinati ad una cavalcata infernale.