Il giorno che tutte le franchigie attendevano per rinforzarsi in vista della prossima stagione è arrivato e si è ormai concluso. Al Barclays Center di Brooklyn, New York, erano riuniti tutti i migliori giovani talenti internazionali, per un draft NBA 2014 che si annunciava come il più ricco dal 2003, quello in cui venne chiamato Lebron James. Come in quel caso, è stata proprio la stessa franchigia a chiamare, ossia i Cleveland Cavaliers, che, dopo l’infortunio al piede destro di Joel Embiid non se la sono sentita di rischiare e hanno optato per il prodotto di Kansas Andrew Wiggins. Alla numero 2 toccava ai Bucks che non si sono fatti scappare Jabari Parker. Mentre chi ha voluto rischiare per la terza volta (ricordiamo Bynum e Noel), sono stati senza dubbio i Philadelphia 76ers con la chiamata dell’ex potenziale prima scelta assoluta, ossia Joel Embiid.
Ma vediamo tutte le scelte del Draft NBA 2014:
1.CLEVELAND CAVALIERS: Andrew Wiggins (Kansas)
Non ci sono stravolgimenti rispetto alle ultime indiscrezioni. La prima scelta assoluta è Andrew Wiggins, che molti hanno avuto il coraggio di paragonare a Lebron James. Non che non lo possa diventare, ma andiamoci cauti. Wiggins è un atleta fantastico, può segnare da qualsiasi punto del campo ed è molto bravo in transizione. E’ un solido rimbalzista e probabilmente è il migliore in difesa dei prospetti disponibili al draft. Wiggins offre un potenziale che è molto allettante per David Blatt, nuovo head coach dei Cavs.
2.MILWAUKEE BUCKS : Jabari Parker (Duke)
Il prospetto più interessante insieme a Andrew Wiggins e Joel Embiid è Jabari Parker, prodotto di Duke. Con la seconda scelta, i Milwaukee Bucks hanno chiamato lui, perchè è il ragazzo che potrà contribuire sin da subito alla causa rispetto agli altri. Parker è in grado di segnare da qualunque posizione, contribuisce molto bene nel reparto rimbalzi e fornisce solide prestazioni in difesa. Dopo gli anni al college è pronto per diventare una superstar a livello elite. Nel workout a Cleveland non è apparso granchè, qualcuno ipotizza lo abbia fatto apposta per finire a Milwaukee, molto più vicina alla sua Chicago.
3. PHILADELPHIA 76ers: Joel Embiid (Kansas)
Parlando di potenziale e crescita, in pochi la possiedono come Embiid. Doveva essere prima scelta assoluta secondo i report, ma il suo grave infortunio di qualche giorno fa gli è costato un paio di chiamate. Anche in questo caso non si sono sprecati i paragoni. Luke Meredith di Associated Press lo ha confrontato addirittura con due ex centri leggendari della lega: Ralph Sampson e Hakeem Olajuwon. Non una cattiva pubblicità, ma probabilmente si è andati oltre, ma il ragazzone di origini camerunesi, possiede tutte le capacità non insegnabili. Per quelle da insegnare, ci sono tempi e mezzi…
4. ORLANDO MAGIC: Aaron Gordon (Arizona)
E’ Aaron Gordon la prima mini sorpresa del draft. Giocatore solido, dal buon talento, è un atleta interessantissimo su tutti i 28 metri di campo. E’ un rimbalzista molto bravo, è in grado di volare sopra il ferro durante le fasi offensive ed è un buon difensore. Pronosticato attorno alla decima scelta pochi mesi fa, Gordon ha disputato degli ottimi workout, guadagnando varie posizioni.
5. UTAH JAZZ: Dante Exum (Australia)
L’australiano Dante Exum, cresciuto a livello giovanile con l’Australian Institute of Sport, ha esordito con la nazionale australiana nel 2013. Rappresenta forse la scelta più intrigante del draft. Le sue caratteristiche non lo mettono alla pari con i ragazzi elite del college, ma ha un buon potenziale: ha velocità e atletismo che gli consentono di trasformare l’azione da difensiva a offensiva molto rapidamente e andare a canestro. Ottimo il suo gioco in transizione. Rappresenta un talento puro che vale tanto dall’essere tra le prime cinque chiamate. Fin qui si è visto solo con la nazionale giovanile under 17 e 19. Una scelta rischiosa, un’arma a doppio taglio in base alla quale i dirigenti di Utah potranno passare per fenomeni o per incapaci.
6.BOSTON CELTICS: Marcus Smart (Oklahoma State)
Smart è già stato un leader della squadra USA under 19 negli scorsi campionati FIBA. E’ stato il miglior giocatore e anche quello che ha lavorato più duramente. Ha un discreto fisico e atletismo, può difendere molto bene il canestro, sa creare in palleggio ed è un buon passatore soprattutto in campo aperto. L’unica pecca è che deve lavorare sul jumper e decidere i tiri migliori da prendersi. Nonostante ciò è uno dei giocatori più talentuosi della top ten. Giocatore controverso, un po’ fumantino. La sua struttura a metà tra quella della guardia e quella del playmaker lo rendono molto solido.
7. LOS ANGELES LAKERS: Julius Randle (Kentucky)
Nella sua stagione da freshman Julius Randle è stato una forza assoluta per Kentucky, e l’unica domanda è se ha forza abbastanza per esserlo anche a livello NBA. E’ stato un autentico tuttofare, ma il suo unico e preoccupante punto di debolezza a lungo termine è il suo essere ibrido: poco tiro per essere un 3, poco fisico per essere un 4. Ha una media di oltre tre palle perse a gara, un pò troppo per un lungo. Randle ha un incredibile potenza e buona volontà da mescolare nella vernice ed è fantastico a rimbalzo. Tra l’altro il ragazzo ha superato un problema al piede dei tempi liceali.
8.SACRAMENTO KINGS: Nick Stauskas (Michigan)
Nick Stauskas è un buon prospetto, ha delle basi di partenza molto solide ma deve migliorare in tutto. Gioca bene in difesa, ma nello stesso tempo è capace di andare dall’altra parte del campo in buon palleggio e raggiungere il canestro. Inoltre Stauskas ha una buona leadership sul campo. Non è ancora maturo. E’ un ottimo tiratore, sa tagliare ed ha intelligenza. Ha molta voglia di imparare, ma per qualità sembra eccessiva la scelta all’ottava chiamata. I Kings hanno evidentemente puntato allo steal of the draft…
9. CHARLOTTE HORNETS: Noah Vonleh (Indiana)
Noah Vonleh ha bisogno di migliorare nella fase offensiva, ma è ottimo quando si parla di rimbalzi. La sua apertura alare è eccezionale e lo renderà un difensore formidabile. Anche a livello fisico fa paura, tanto che molti pensano che Vonleh sia già pronto per proteggere il ferro anche in NBA, aspettava solo una chiamata, quella degli Hornets. Gioco offensivo un po’ scolastico, ma su cui si può certamente lavorare.
10. PHILADELPHIA 76ers: Elfrid Payton
Probabilmente la più grande sorpresa. E’ un autentico tuttofare di questo sport. Quest’anno ha giocato a Lafayette, in un contesto non troppo visibile. Comunque è riuscito a stupire. Grande atleta ha una buona capacità di prevedere ciò che succede sul campo. Quando c’è lui sul parquet tutto può avvenire. A livello di talento non tra i primissimi, ma la sua intensità è invidiabile. Peccato che Philly non abbia creduto in lui, visto che lo hanno ceduto immediatamente ai Magic in cambio di Dario Saric e una seconda scelta al draft del prossimo anno.
11.DENVER NUGGETS: Doug McDermott (Creighton)
Doug McDermott è uno dei migliori giocatori del college dal punto di vista statistico. La sua abilità nel realizzare canestri non verrà persa quando verrà draftato. Non ha la forza per diventare uno dei migliori all’interno della vernice in NBA, ma saprà creare scompiglio grazie alla sua propensione nel segnare fuori il pitturato, dalla lunga distanza. Deve migliorare in difesa. E subito dopo la sua chiamata è stato ufficializzato ai Chicago Bulls in cambio della scelta numero 16: il cestista bosniaco Nurkic.
12. ORLANDO MAGIC: Dario Saric (Croazia)
Il cestista croata classe 1994, Dario Saric, è un ala piccola molto alto che ha migliorato la sua produzione di punteggio. Ha giocato con diverse squadre in patria sin dal 2009. Dovrebbe approdare in Nba fra un paio d’anni, visto che ha firmato per l’Efes Pilsen, Turchia. Tuttavia non vestirà la canotta dei Magic, ma quella di Philadelphia.
13. MINNESOTA T’WOLVES: Zach Lavine (UCLA)
Zach LaVine è un atleta incredibile soprattutto nella posizione di playmaker. E’ capace di prendersi tiri dalla media-lunga distanza, ha l’esplosività necessaria per superare i difensori in dribbling e quando riesce ad arrivare al ferro, è uno dei migliori dunkers tra tutti i ragazzi che frequentano il college.
14. PHOENIX SUNS: T.J. Warren (N.C. State)
T.J. Warren ha un buon talento, soprattutto dal punto di vista offensivo. Non ha una gran tecnica di tiro, oltre a problemi nel selezionare i tiri da prendersi. Comunque si,a tiri a parte, Warren è una vera e propria macchina da punti ed ha il carattere e la forza necessaria per poter diventare un giocatore formidabile in NBA.
15. ATLANTA HAWKS: Adreian Payne (Michigan State)
C’è molto poco che il grande ragazzo di Michigan State non possa fare. E’ fantastico al rimbalzo, segna dalla vernice costantemente, ha alcune abilità di gestione della palla ed è dotato di un tocco morbido che gli consente di mettere a referto una buona percentuale di tiri da dietro l’arco. L’unico problema è che ha avuto qualche infortunio di troppo. Gli Hawks però vogliono credere in lui, anche perchè può aprirsi e tirare dall’arco.
16. CHICAGO BULLS: Jusuf Nurkic (C. Zagabria)
Il cestista bosniaco selezionato dalla franchigia di Derrick Rose alla numero 16 è stato immediatamente scambiato con Doug McDermott scelto dai Denver Nuggets alla numero 11.
17. BOSTON CELTICS: James Young (Kentucky)
James Young non riceve l’attenzione che molti altri giocatori di Kentucky hanno, ma il suo gioco è molto interessante. E’ versatile e atletico, il che gli consente di giocare sia come guardia tiratrice che come ala, e dispone di un ottimo tiro dietro la linea dei tre punti. Deve diventare un giocatore più consistente, ma ciò si verificherà con l’esperienza.
18. PHOENIX SUNS: Tyler Ennis (Syracuse)
Tyler Ennis è probabilmente il miglior playmaker di basket al college e le sue doti sia tecniche che fisiche lo conducono direttamente a un livello successivo. E’ un leader sul campo, può segnare da qualsiasi zona del parquet ed è anche un difensore decente. Sicuramente lotterà per un posto da titolare in qualunque squadra andrà a finire. I Phoenix Suns credono fortemente in lui e con la 18esima se lo sono portato a casa.
19. CHICAGO BULLS: Gary Harris (Michigan State)
E’ un buon prospetto anche se questa stagione ha dimostrato delle carenze dal punto di vista della precisione dei tiri dalla lunga distanza. Ma questo non rappresenta un problema a lungo termine. Tutto il resto con lui in campo è superbo e anche se non è altissimo (193 cm), la sua abilità nel palleggio lo aiuteranno a segnare. Il suo tiro da dietro l’arco sarà probabilmente migliore in NBA se verrà accoppiato con un play come Rondo, che può offrirgli un sacco di tiri aperti. Anche Harris, come Nurkic, entrambi chiamati dai Bulls, finirà ai Nuggets in cambio di McDermott.
20. TORONTO RAPTORS: Bruno Caboclo (Pinheiros)
I Toronto Raptors tra la sorpresa generale hanno deciso di chiamare Bruno Cabloco, classe 1995 in forza ai Pinheiros di San Paolo. Indubbiamente si tratta di una scommessa di Masai Ujiri, ma chi ha avuto modo di vedere il ragazzone di 202 cm, con un’apertura alare di 230 cm all’opera è rimasto talmente impressionato da paragonarlo a Durant e Oscar. Caboclo assomiglia all’attuale MVP della lega per il suo modo di far sembrare il gioco della pallacanestro molto semplice. A volte neanche lui sa di essere così bravo. Deve affinare le sue abilità difensive, ma soprattutto la concentrazione.
21. OKLAHOMA CITY THUNDER: Mitch McGary (Michigan)
Neil Mitchell William, meglio conosciuto come “Mitch” McGary, nato il 6 giugno, 1992, si è dichiarato eleggibile al draft NBA dopo aver completato la sua stagione da sophomore con i Michigan Wolverines, con i quali è diventato il sesto uomo del team, nonché il loro principale stoppatore e rimbalzista. Durante la stagione 2013-14 è stato inoltre nominato per ben due volte “Big Ten Freshman of the Week”. Possiede delle abilità molto interessanti su cui poter lavorare. Lavoro che ha deciso di intraprendere OKC.
22. MEMPHIS GRIZZLIES: Jordan Adams (UCLA)
Jordan Adams ha frequentato il liceo di Oak Hill Academy in Virginia , dove è stato il nono giocatore nella ricca storia del loro programma di pallacanestro a segnare 1.000 punti in carriera. E’ stato anche la prima matricola UCLA a segnare 20 o più punti nelle prime quattro partite, e un “all-conference first-team selection” nella Pacific-12 Conference durante il suo anno da sophomore. I Grizzlies hanno deciso di puntare su di lui.
23. UTAH JAZZ: Rodney Hood (Duke)
Gli Utah Jazz alla numero 23 hanno deciso di draftare un realizzatore affidabile per far coppia con Trey Burke, il suo nome e cognome è Rodney Hood. Il ragazzo nativo di Meridian è stato offuscato da Jabari Parker durante le partite di Duke, ma potenzialmente è vicino all’essere il realizzatore numero 1 in questo draft. Può segnare da qualunque posizione, i suoi tiri da tre sono terrificanti, è in grado di attaccare il ferro nel traffico e ottiene molti falli dalla linea dei tiri liberi. Proprio quello che serve a Utah per continuare a crescere.
24. CHARLOTTE HORNETS: Shabazz Napier (Huskies)
Dopo aver illuminato e trionfato nel torneo NCAA Shabazz Napier è stato chiamato sì dagli Charlotte Hornets, ma finirà a South Beach e precisamente ai Miami Heat in cambio della 26esima e 56esima scelta. Il ragazzo di UConn ha avuto alti e bassi durante la sua giovane carriera, ma ora è motivato a mille, è pieno di fiducia e non vede l’ora di potersi confrontare con i grandi della pallacanestro. Sarà Lebron il suo mentore?
25. HOUSTON ROCKETS: Clint Capela (Svizzera)
Ecco un altra prospettiva internazionale molto intrigante che ha catturato l’attenzione di molti scout NBA, grazie al suo atletismo e la sua versatilità: Clint Capela. Il ragazzo di Ginevra è uno dei migliori “shot-blockers” di questo draft e sta diventando un realizzatore migliore, partita dopo partita. Da Ginevra a Houston… con furore!
26. MIAMI HEAT: PJ Hairston (North Caroline/NBDL)
PJ Hairston non ha mai avuto modo di giocare una partita a livello collegiale in questa stagione a causa di vari problemi che ha avuto fuori dal campo, ma gli scout NBA sono stati molto attratti dal livello del suo talento. Hairston è una guardia tiratrice in grado di modificare stile di gioco, può segnare e difendere. La sua capacità di attaccare il ferro è impressionante e giocare qualche partita con i NBDL lo aiuteranno a svilupparsi ancora di più. Chiamato dai Miami Heat è finito immediatamente nella trade che lo spedirà a Charlotte in cambio di Napier.
27. PHOENIX SUNS: Bogdan Bogdanovic (Partizan)
Il cestista serbo classe 1992 vanta già un palmares di tutto rispetto: 4 campionati serbi, 2 coppe di serbia e 2 leghe adriatiche. In questa stagione con Partizan è stato premiato con il “Rising Star Trophy”, premio che viene consegnato annualmente al miglior giocatore europeo under-22 di pallacanestro e la votazione viene effettuata dai capo-allenatori dei team che partecipano annualmente all’Eurolega. Ora grazie ai Phoenix Suns Bogdan Bogdanovic avrà la possibilità di confrontarsi con la lega di basket più bella del mondo.
28. LOS ANGELES CLIPPERS: CJ Wilcox (Huskies)
Classe 1990 ha recentemente completato la sua carriera universitaria presso l’Università di Washington. Durante la sua carriera agli Huskies è stato nominato per due volte nella seconda squadra della Pacific-12 Conference, grazie alla sua media di 18.3 punti a partita e 1880 punti totali in tutta la sua carriera collegiale. Ha lavorato molto bene nel workout di questo mese, tanto da meritarsi la chiamata e la fiducia dei Los Angeles Clippers di Doc Rivers.
29. OKLAHOMA CITY THUNDER: Josh Huestis (Stanford)
Con la 29esima scelta i Thunder hanno deciso di puntare sull’ala Josh Huestis. Il cestista ex Stanford è uno specialista difensivo che può proteggere il canestro sia nella posizione di ala piccola che in quella di guardia tiratrice. Dovrà lavorare duramente per ritagliarsi un piccolo spazio ad OKC, ma se riuscirà a sviluppare quel tiro da fuori che non ha mostrato molto al college saprà mettersi in mostra. Nei suoi quattro anni a Stanford la sua media realizzativa più alta è stata di 11.2 punti, con 8.2 rimbalzi e 1.9 stoppate.
30. SAN ANTONIO SPURS: Kyle Anderson (UCLA)
Kyle Anderson ha dimensioni importanti per giocare nella posizione di playmaker, che lo aiuteranno a contribuire nel reparto dei rimbalzi. E’ un ottimo passatore e tiratore, due abilità che chiaramente lo faranno fiorire in NBA e di cui i San Antonio Spurs e Gregg Popovich sembrano aver dato fiducia.
SECONDO ROUND: dalla 31 alla 60
31. MILWAUKEE BUCKS: Damien Inglis
32. PHILADELPHIA 76ERS: K.J. McDaniels
33. CLEVELAND CAVALIERS: Joe Harris
34. DALLAS MAVERICKS: Cleanthony Early
35. UTAH JAZZ: Jarnell Stokes (ceduto ai Memphis Grizzlies)
36. MILWAUKEE BUCKS: Johnny O’Bryant
37. TORONTO RAPTORS: DeAndre Daniels
38. DETROIT PISTONS: Spencer Dinwiddie
39. PHILADELPHIA 76ERS: Jeremy Grant
40. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Glenn Robinson III
41. DENVER NUGGETS: Nikola Jokic
42. HOUSTON ROCKETS: Nick Johnson
43. ATLANTA HAWKS: Walter Tavares
44. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Markel Brown
45. CHARLOTTE HORNETS: Dwight Powell
46. WASHINGTON WIZARDS: Jordan Clarkson (ceduto ai Los Angeles Lakers)
47. PHILADELPHIA 76ERS: Russ Smith
48. MILWAUKEE BUCKS: Lamar Patterson
49. CHICAGO BULLS: Cameron Bairstow
50. PHOENIX SUNS: Alec Brown
51. NEW YORK KNICKS: Thanasis Antekounmpo
52. PHILADELPHIA 76ERS: Vasilijie Micic
53. MINNESOTA TIMBERWOLVES: Alessandro Gentile (ceduto agli Houston Rockets)
54. PHILADELPHIA 76ERS: Nemaja Dangubic
55. MIAMI HEAT: Semaj Christon
56. DENVER NUGGETS: Roy Devyn Marble (ceduto agli Orlando Magic)
57. INDIANA PACERS: Louis Laberye
58. SAN ANTONIO SPURS: Jordan McRae
59. TORONTO RAPTORS: Xavier Thames
60. SAN ANTONIO SPURS: Cory Jefferson