La NBA sembra pronta ad annunciare la sua ultima trovata di marketing. Infatti la Lega americana di pallacanestro sta valutando la possibilità di far giocare la partita Heat-Nets con i soprannomi dei giocatori dietro la maglia. Certo è una trovata originale per vendere ancor di più le nuove canotte con dietro il soprannome del proprio idolo, ma già sono arrivate le prime critiche a questa potenziale proposta. Prima è stato Shane Battier ha definirla come una terribile idea, poi è stata la volta di Kendall Marshall dei Phoneix Suns: “Il soprannome mette in risalto l’individuo. La NBA è uno sport di squadra, rappresenta la tua squadra, la tua famiglia”.
Ma c’è chi ha parlato della proposta in maniera positiva e si tratta del compagno di squadra di Battier, ossia Ray Allen che ha detto: “Questo dimostra la crescita del nostro campionato ci stiamo adattando a quello che succede intorno a noi. Avere il soprannome dietro la maglia coinvolgerà i fans ancora di più″. La guardia degli Heat a quanto pare non vede l’ora di indossare Shuttlesworth sulla sua maglia.
Dunque se prossimamente guardando una partita vi ritroverete stupiti ad osservare le maglie con i soprannomi dei cestisti, tipo King James, Boshtrich, The Truth, Birdman in una delle quattro partite tra Heat e Nets di questa prossima stagione, non meravigliatevi e a seconda del successo e dell’adesione degli altri team fatevi l’abitudine. La NBA sta lanciando la proposta e le squadre già ne sono a conoscenza da qualche settimana. Per ora solo i Miami Heat e i Brooklyn Nets hanno accettato di disputare una gara con queste uniformi alternative. Dunque una vera e propria rivoluzione, che non porterà a pochi grattacapo, dato che già trapelano indiscrezioni sulle problematiche connesse ai diritti d’autore dei nickname. Avremo una NBA a cognomi o a soprannomi? Come andrà a finire?
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