Il playmaker dotato di maggior talento in casa Miami Heat è senza dubbio il nuovo arrivato Shabazz Napier, vincitore di due titoli NCAA con i Connecticut Huskies. Tuttavia Napier dovrà ancora aspettare il suo turno prima di abbracciare il ruolo di titolare nella squadra. Attualmente i senatori Mario Chalmers e Norris Cole sono più equilibrati nel condurre l’azione offensiva, mentre Napier sulla base di quanto dimostrato in Summer League, ha ancora molte lacune da colmare.
Draftato lo scorso giugno dagli Charlotte Hornets e poi ceduto ai Miami Heat, Napier pensava che avrebbe giocato insieme al suo grande ammiratore, e che ammiratore: Lebron James. Il ragazzo proveniente dal Massachusetts era stata la mossa di Pat Riley per convincere James a restare a South Beach, ma dopo pochi giorni l’ex numero 6 ha deciso di partire e tornare ai Cleveland Cavaliers.
A quel punto Pat Riley ha rifirmato praticamente tutto il nucleo della scorsa stagione, compreso Chalmers. Ora gli Heat si ritrovano con 3 playmaker. Dal punto di vista del punteggio, tutti e tre meriterebbero di partire titolari. Ma senza James, che ha facilitato di molto l’attacco al canestro avversario negli ultimi 4 anni, sul play di Miami di quest’anno si farà molto più affidamento. Ed è proprio qui, dove Chalmers, e in misura minore Cole hanno un vantaggio rispetto a Napier.
E’ vero che Chalmers ha avuto problemi realizzativi durante le passate Finals e con lui anche Cole, ma se ci basiamo su quello visto in Summer League, l’apporto che potrebbe dare attualmente Napier ai Miami Heat è pressoché inesistente.
In 10 partite disputate tra Orlando e Las Vegas, Napier ha mostrato un debole tiro; ha tentato 107 tiri totali, convertendone solo 37 (34.6%) ed ha fatto registrare un 11/48 da dietro l’arco (22.9%). Anche se ha recapitato degli splenditi palloni ai compagni, lui fatica a trovare costantemente buone linee di passaggio, ed infatti i numeri mostrano che ha messo a referto 39 assist e ben 43 palle perse.
Molti dicono che la Summer League non ha importanza, ma Kevin Pelton di ESPN ha condotto uno studio su come il gioco mostrato in Summer League si traduca in quello della regular season. Secondo Pelton le prestazioni dei rookie in Summer League sono una forte indicazione delle loro future performance in regular season.
Questo non significa che Napier è un disastro. Le sue performance di questa estate sono ancora lontane da un indicazione definitiva di quello che potrebbe realmente fare in campo. Tuttavia gli studi di Pelton e le statistiche di Napier indicano che il 23enne avrà bisogno di tempo per abituarsi alla velocità e la complessità del gioco NBA.
Questa metodica, prende in considerazione anche come le statistiche collegiali di Napier si trasformeranno in NBA. Le ipotesi probabilistiche sono che ridurrà le palle perse (media di 2.4 a partita con UConn) e sarà un grande “rapinatore” (1.8 palle rubate a partita al college, 2.1 in Summer League). Se analizziamo la tabella sottostante possiamo affermare che i suoi dati della scorsa stagione a UConn assomigliano a quelli di Isaiah Thomas della stagione 2013-14.
Dal punto di vista del punteggio, Thomas e Napier sono dinamicamente simili. Entrambi realizzano punti dalla media distanza e vicino al ferro, i loro tentativi da tre sono superiori alla media e preferiscono attaccare il canestro da sinistra. Tuttavia Napier probabilmente non godrà dello stesso successo che Thomas ha mostrato nella stagione da rookie con i Kings. L’attuale play dei Suns guadagnò un posto da titolare su Jimmer Fredette, che non forniva lo stesso livello di concorrenza di Chalmers e Cole. Per questo mentre Thomas ha ottenuto molti minuti da titolare, è probabile che Napier ne ottenga più o meno 10-15 a partita.
Per ora Napier dovrà prendere posto in panchina e coach Spoelstra si rivolgerà a lui quando avrà bisogno di una mano calda in campo. I fans di Miami dovranno frenare le loro aspettative, soprattutto quelle che volevano a South Beach uno tra Thomas, Lowry o Bledsoe. Napier non riempirà quel vuoto, ma ha il talento per raggiungere il livello di quei ragazzi.
L’ex Huskies ha un contratto rookie di 5 anni a 6.2 milioni di dollari. Se riuscirà a raggiungere il potenziale di quei ragazzi, o se addirittura riuscirà a superarlo, i Miami Heat avranno effettuato un investimento di gran lunga migliore rispetto a qualsiasi colpo free agent che avrebbero potuto mettere a segno questa estate, nella posizione di play.